La salute dell' Amstaff

Chi penserebbe mai che una razza come l’ Amstaff, grande, grossa e robusta, possa essere soggetta ad alcune patologie?

Di taglia grande, dallo sguardo austero ma allo stesso tempo dolce, l’ Amstaff nasconde alcune debolezze.

Questo cane, purtroppo, soffre di alcune malattie riconosciute come “tipiche” della razza, poiché si verificano nella maggior parte degli esemplari.

Vediamo quali sono:

Atassia cerebellare

Si tratta di una anomalia genetica che colpisce soggetti di entrambi i sessi e si manifesta in età adulta, solitamente tra i 3 e i 5 anni.

La degenerazione neuronale interessa una parte del cervello, il cervelletto, che è responsabile del controllo dei movimenti, coordinazione ed equilibrio; il cane affetto ha andatura traballante, contrazioni muscolari incontrollate e tremiti, non è capace di gestire le distanze. Sia l’età della comparsa, che l’evoluzione della malattia variano da soggetto a soggetto, si è osservato, però, che alcune circostanze possono accelerare l’evoluzione della malattia: una di queste è per esempio l’anestesia generale.
La malattia progredisce durante episodi acuti, seguiti da fasi di stabilizzazione. Inizialmente i sintomi possono passare inosservati, in quanto il cane riesce a compensare i problemi causati dalla degenerazione neurologica, ma col progredire della malattia i sintomi diventano man mano più evidenti. Allo stadio finale, l’animale è incapace di spostarsi ed è necessario ricorrere all’eutanasia.

L’atassia è una malattia genetica autosomica recessiva, cioè si manifesta solo se nel soggetto è presente una specifica coppia di geni mutati; la presenza di un solo gene mutato non porta alla manifestazione clinica della malattia.

Da qualche anno è possibile effettuare un test genetico (Atassia NCL-A) per verificare se il cane presenta la coppia mutata di geni e svilupperà la malattia (informazioni disponibili sul sito www.antagene.com).

I possibili esiti del test NCL-A sono:

  • Omozigote mutato (o affetto): manifesterà i sintomi della malattia
  • Eterozigote (o portatori sani o “carrier”): non manifesterà la malattia, ma trasmetterà il gene mutato alla discendenza
  • Omozigote normale (o sano o “clear): non manifesterà la malattia e non trasmetterà il gene mutato alla discendenza

È fondamentale testare tutti i soggetti destinati ad essere messi in riproduzione, per evitare accoppiamenti che portino alla nascita di soggetti omozigoti mutati.

Displasia dell’ anca

La displasia dell’anca è una malattia che può colpire numerose razze di cani ed è comune tra gli Amstaff.
Questa patologia colpisce l’articolazione del femore, che non riesce più ad aderire perfettamente al bacino. Ciò, quindi, comporta un danneggiamento delle articolazioni della zona, oltre che notevole disagio nell’animale.

Quali sono i sintomi della displasia dell’anca nel cane?
Solitamente, questa malattia insorge sin dalla tenera età ed è difficile da individuare.
Nel corso del tempo, essa progredisce, determinando un peggioramento delle condizioni del cane:

  • Zoppica;
  • Mancanza di equilibrio;
  • Atrofia muscolare;
  • Dolore.

Qualora la situazione sia particolarmente grave, il veterinario potrebbe decidere di sottoporre il cane ad un intervento chirurgico. In caso contrario, si potrà optare per farmaci e fisioterapia.

Displasia del gomito

La displasia del gomito è una malattia ereditaria che colpisce i cani in crescita, principalmente di media e grossa taglia.

Le cause sono genetiche, ambientali e nutrizionali, con la componente genetica che gioca un ruolo chiave.

La malattia si manifesta con zoppia anteriore, andatura incerta e riluttanza al movimento, generalmente tra i 4 e i 10 mesi di età.

La diagnosi precoce, tramite valutazione ortopedica e radiografica a partire dai 4 mesi, è fondamentale per un trattamento efficace.

I rimedi variano in base alla gravità: nei casi lievi si interviene sulla gestione del cucciolo (alimentazione, comportamento), mentre nei casi gravi sono necessari interventi chirurgici correttivi.

Cardiopatie genetiche

L’Amstaff, poi, può soffrire molto spesso di problemi al cuore: sono abbastanza i casi di cardiopatia. In questi casi, la cosa migliore da fare è sicuramente quella di accorgersi tempestivamente del problema finché il nostro amico è ancora molto piccolo: così, potrebbe anche essere gestita. Più si temporeggia e più la situazione potrebbe peggiorare.

In cosa consiste la cardiopatia? Le pareti del cuore diventano sempre più spesse, fino a causare un pompaggio del sangue inadeguato (quando eccessivo, quando fin troppo lieve) che può danneggiare l’intero organismo. A lungo andare, la conseguenza potrebbe essere un’insufficienza cardiaca vera e propria.

La cardiopatia può essere sia congenita, ovvero presente fin dalla nascita, oppure può svilupparsi nel corso della vita: non c’è una tabella di marcia sicura e uguale per ognuno. Il tutto è molto casuale.

È difficile accorgersi di tale patologia, in quanto la maggior parte delle volte gli esemplari sono asintomatici. Nel caso in cui, invece, si presentassero dei sintomi, potremmo notare problemi respiratori, difficoltà nel movimento e nell’esercizio fisico, tosse, pelle che diventa di un colore bluastro.

Sicuramente, quello che bisogna fare è un dovuto controllo preventivo prima di procedere all’accoppiamento, soprattutto nei cani come l’Amstaff che, si sa, ne soffrono comunemente. Se i genitori dovessero soffrire di tali patologie, è molto probabile che anche i cuccioli sviluppino il problema.

Amstaff, un guerriero dal cuore buono

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